Nato a Messina nel 1908. Dopo aver fatto gli studi classici nella città natale, si trasferisce nel 1931 a Milano dove comincia a studiare medicina. In questo periodo comincia l'attività pittorica realizzando dipinti dai contenuti autobiografici. Nel 1934 avviene la svolta. Entra in contatto con Aligi Sassu,Renato Birolli, Raffaele De Grada dai quali resta incantato. Nel 1937 è tra i fondatori del movimento di "Corrente" che raggruppa artisti provenienti da diversi orizzonti culturali, con il comune intento di aprirsi alla cultura moderna europea, rifiutando l'isolamento culturale imposto dalla politica fascista. Nel dopoguerra Migneco affina il suo gusto per il "realismo sociale" subendo l'influsso dei pittori murari messicani. Sull’autore molto, e da parte di molti, è stato scritto. Critici di professione ma anche poeti e uomini di lettere, da Quasimodo a Sciascia, ne hanno a più riprese messa in luce la fondamentale vena espressionistica, sempre presente anche là dove il realismo a cui la sua pittura sembra ispirarsi si manifesta con i contorni più netti. Tale componente realistica della pittura di Migneco è stata ricondotta talora a un più ampio contesto storico, a una scelta di campo, culturale o, se vogliamo, schiettamente ideologica, che portava a identificare le ragioni del realismo con quelle dell’impegno e della denuncia sociale. I suoi colori sempre forti e vivaci che ricordano la sua Sicilia dai tratti violenti e netti, i volti duri e coraggiosi rendono le sue tele espressione della lotta esistenziale, nel continuo e profondo confronto con l'umanità e con gli eventi che l'assediano, nella coscienza e nella speranza di libertà e di memoria, al di là dell'assurda solitudine dell'esistenza. Si spegne a Milano il 28 febbraio del 1997.
Giuseppe Migneco Corpi Tempera e pittura su carta 1941 cm 22 x 28
Giuseppe Migneco Rete con pesci Tempera su carta intelata, anni 70 misura cm 60 x 46