Elenco delle opere in FAMGALLERY di: Antonio Freiles

Antonio Freiles nasce a Vigliatore, Messina, nel 1943. Pittore, collezionista, docente, Freiles è tra le figure più ricche, complesse e riconosciute del panorama artistico nazionale. Molteplici sono le sue collaborazioni con importanti istituzioni museali quali il Centre Pompidou di Parigi , il World Print Council di San Francisco, la Whitechapel Gallery di Londra, le Accademie di Belle Arti di Firenze e Catania e moltissimi altri enti internazionali. Ha partecipato a numerose rassegne internazionali quali le Biennali di Cracovia, Lubiana, Bradford, Baden Baden, la Quadriennale di Roma e la Biennale di Grafica a Giza, Egitto; sue opere si trovano in importanti istituzioni e musei quali la Tate Gallery di Londra e il Leopold Hoesch Museum di Duren. Ha al suo attivo più di 50 mostre, tra personali e collettive. Muovendosi nel solco della Nuova Pittura, l’arte di Freiles è erede di uno speciale rigore mentale che l’ha visto attraversare il Neofigurativo, l’Astrazione e l’Informale, grazie anche alla conoscenza e frequentazione di artisti italiani e internazionali quali Alberto Burri, Michelangelo Pistoletto, Joe Tilson, Joseph Kosuth, Kenneth Noland, Hamish Fulton e Peter Blake e di critici come Guido Ballo e Vittorio Fagone: le sue opere mostrano però un’interpretazione e una riflessione sull’arte del tutto personale, silenziosa ed interiorizzata, muovendosi all’interno di una ricerca intellettuale che indaga i limiti dei mezzi artistici amplificandone le possibilità in originali ed innovative formule espressive. Tra la seconda metà degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta la pittura di Freiles è caratterizzata da campiture di colore in cui si staglia nettamente il segno: lo sguardo è catturato da linee oblique, curvilinee, figure geometriche sovrapposte e attraversate da punti e piccole virgole; dal 1974 emerge invece con forza la componente coloristica e il predominio della luce, in cui il segno è un tutt’uno con lo sfondo, con il colore monocromatico: grigi perlacei e profondi si alternano ai toni più brillanti e tipicamente mediterranei del rosso, del giallo, del rosa e dell’arancio. Dal 1979 avviene un importante passaggio di medium artistico, e dalla tela Freiles passa alla carta realizzata a mano: nascono i cicli delle Chartae, in polpa di cellulosa amalgamata a coloranti naturali e industriali.Circa dalla metà degli anni Ottanta avviene un ritorno dell’artista alla tela: di piccole o grandi dimensioni, realizzate con l’utilizzo dell’olio e della grafite, queste opere segnano una nuova epifania artistica, un punto di arrivo in cui lo spazio, la materia e la luce si compenetrano, in cui il segno si sublima nel colore, rivelando profili lineari di Architetture, sfumate geometrie, miraggi di lontane città invisibili.

ANTONIO FREILES Situazione 441 (1979) Olio su tela cm 90 x 70 

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